Dopo la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana inizia, per i nuovi battezzati, un periodo ulteriore di formazione e di approfondimento del cammino di fede: il tempo della mistagogia. Si tratta di un tempo di esperienza e di tirocinio che vede come protagonisti non solo i nuovi battezzati, ma anche la comunità cristiana.
Dopo la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana inizia, per i nuovi battezzati, un periodo ulteriore di formazione e di approfondimento del cammino di fede: il tempo della mistagogia. Si tratta di un tempo di esperienza e di tirocinio che vede come protagonisti non solo i nuovi battezzati, ma anche la comunità cristiana. Per questo la fase mistagogica è segnata da un duplice obiettivo:
la comunità cristiana è chiamata con i nuovi battezzati e grazie a loro a vivere una «più piena e fruttuosa intelligenza dei misteri cristiani» (RICA, 38);
i nuovi battezzati sono guidati a percepire la novità della loro condizione, ad approfondire il senso dei misteri celebrati e ad acquisire un «nuovo senso della fede, della chiesa, del mondo» e una «rinnovata visione della realtà» (RICA, 38-39).
Questa fase dura normalmente tutto il tempo pasquale e si conclude nella solennità di Pentecoste che quest’anno si celebra domenica 4 giugno.
Le celebrazioni eucaristiche domenicali del tempo pasquale ritmano il tempo della mistagogia e ne costituiscono un elemento essenziale. In esse, oltre a prevedere un posto particolare per i nuovi battezzati (RICA, 236), è bene pensare ad una valorizzazione della loro presenza. Si potrebbe chiedere a loro, per esempio, di tenere la monizione introduttiva come frutto della catechesi vissuta nella settimana.
In analogia con quanto richiesto dal RICA per il periodo quaresimale, si suggerisce di utilizzare, anche in questa fase, per le Sante Messe con la presenza dei neofiti, la Liturgia dell’Anno A perché in essa i nuovi battezzati trovano letture adatte alla loro nuova condizione (RICA, 40).
La celebrazione diocesana, in cattedrale, nella Solennità di Pentecoste costituisce un momento importante nel cammino dei neofiti. Essa è, infatti, il momento conclusivo del tempo della mistagogia in cui «i nuovi nati si riuniscono agli altri fedeli e volano, per così dire, fuori del nido» (Sant’Agostino). Pertanto, alla presenza di tutta la comunità cristiana e nelle mani del Vescovo, consegnano la veste bianca ricevuta nella Veglia pasquale. Tutta la Chiesa ringrazia Dio per il dono dei neofiti che hanno concluso il tempo dell’Illuminazione e della Mistagogia.
Nella stessa celebrazione l’Arcivescovo conferisce la Cresima a persone adulte, che, dopo un adeguato cammino di formazione, concludono il percorso di Iniziazione cristiana.